10 preziosi consigli per rendere il tuo cane più obbediente

È impossibile pretendere che il nostro cane sia obbediente come quei cani che vediamo nelle competizioni ma non è impossibile avere un cane che sia educato e risponda nel modo corretto alle nostre richieste. Anzi, è assolutamente fattibile e auspicabile.

Partiamo dal presupposto che ogni nucleo famigliare, fosse anche solo di due individui di cui uno è il cane, è una piccola società. Come ogni società, per essere di successo ci devono essere due cose: chiarezza dei ruoli e rispetto reciproco.

Come avevamo già accennato nel nostro articolo sul linguaggio non verbale del cane, fin dal tempo dei lupi il tessuto sociale del branco era contraddistinto da regole precise, ruoli definiti, mansioni, codici di comportamento, il tutto scandito con un linguaggio fatto di comunicazione verbale e non verbale uniformata all’interno del branco affinché fosse chiaramente riconoscibile (e rispettata) da tutti.

Ciò significa che è dalla notte dei tempi che il cane è abituato a un certo tipo di equilibrio relazionale, lui ha bisogno di chiarezza e regole di comportamento, e se pensiamo che impartendo un’educazione e insegnandogli a dover rispettare le nostre regole lo stiamo “maltrattando”, in errore siamo noi.

La verità è che dove c’è una squadra affiatata c’è un rapporto vincente, e per essere affiatata ci vogliono anche delle regole – per entrambi.

Abbiamo raccolto una lista dei 10 consigli più preziosi per rendere il cane più obbediente senza  fatica. Sono piccole regole che riguardano soprattutto il nostro comportamento di padroni.

Con piccole astuzie potremo ribaltare completamente una situazione di caos trasformandola in una di sintonia collaborativa.

Partiamo:

1. Stabilisci regole chiare valide per tutti

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Ancor prima di accogliere in casa il nostro nuovo cane, che arrivi dal canile o dall’allevatore, sarà necessario fare una riunione di famiglia in cui stabilire una serie di regole precise a cui tutti dovranno attenersi nello stesso modo.

Questo serve per evitare che il cane vada in confusione ricevendo comandi “conflittuali”, non sapendo più qual è il modo giusto di comportarsi in una determinata situazione.

Se per esempio preferiamo che non vada in giardino senza la nostra supervisione ma poi nostro figlio o un altro membro della nostra famiglia appena il cane farà cenno di voler uscire, gli aprirà la porta finestra e lo lascerà da solo a giocare nell’erba, il cane non saprà più cosa è giusto fare.

E, indovina? Alla fine deciderà che è giusto uscire a divertirsi.

Ecco perché è importantissimo concordare prima certe regole e fare in modo che tutti le rispettino in un certo modo. In particolare decidiamo insieme in merito a:

  • luoghi a cui il cane può accedere, che siano ambienti, stanze o mobilio
  • alimentazione: orari, quantità, fuori pasto, luogo in cui mangiare e cibi ammessi e non ammessi.
  • luogo e routine in cui il cane potrà fare i suoi bisogni

Ricordiamoci che più chiare e lineari saranno le regole e più il nostro cane sarà felice, perché? Perché non correrà il rischio di essere rimproverato, perché non si sentirà frustrato non capendo a chi dare retta e come è giusto fare qualcosa, perché non si sentirà insicuro… Tanto per citarne alcune.

2. Chiama il cane con il suo nome

Chiamare il cane con il suo nome lo aiuta a memorizzarlo, riconoscerlo e rispettarlo.

Se abbiamo deciso di chiamare il nuovo arrivo Fido, quando abbiamo bisogno di lui dovremo usare “Fido” e non un fischio, una schioccata di dita o qualsiasi altro richiamo sonoro.

È importante che il cane sappia riconoscere il proprio nome, il suono che ha, che sappia che sentendo “Fido!” noi stiamo chiamando proprio lui e che deve venire.

Se è abituato a rispondere a un richiamo generico, come per esempio un fischio, potrebbe correre in contro a chiunque mettendosi in situazioni di pericolo. Se non sa rispondere al suo nome non saprà neanche reagire tempestivamente in caso di necessità.

Grazie al cielo con il rinforzo positivo possiamo correggere questo errore piuttosto rapidamente, dovremo solo premiarlo ogni volta che risponderà al suo nome.

Presto assocerà il nome a qualcosa di buono e lo rispetterà sempre.

3. Spiega al cane come comportarsi correttamente in casa

Tutti i cuccioli devono essere educati nel modo corretto, devono imparare tante cose dato che per loro è tutto nuovo.

Proprio come faremmo con un bambino, dovremo insegnare al cane cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa sono gli oggetti, dove può andare e dove no, e dovremo aiutarlo a capire dove può fare i suoi bisognini, sempre tenendo presente che un cucciolo non ha controllo sulla propria vescica nei primi mesi di vita, esattamente come un bebè.

Non vale solo per il cucciolo, un cane grande che proviene da un contesto diverso, magari da un canile o da una vita all’aperto, da una fattoria, dovrà essere introdotto alla vita domestica e alle sue regole esattamente nello stesso modo.

Anche con i cani adulti dovremo dedicare tempo e pazienza per insegnare come funziona la vita in casa nostra, inclusa la nostra routine (e di conseguenza la sua).

Gli aspetti fondamentali che un nuovo cane entrato in famiglia dovrà apprendere sono, come dicevamo già in precedenza, dove e quando mangiare, dormire, bere e fare i propri bisognini.

Con i cuccioli è più facile, con un cane adulto ci può volere più tempo, in particolare se proviene da un passato difficile e ha subito traumi, ma in entrambi i casi la costanza è la chiave per il successo.

Ricorda: uniformità. Tutta la famiglia dovrà dare le stesse istruzioni al cane affinché possa capire il modo giusto di fare le cose.

Anche solo cambiare il punto in cui gli serviamo la pappa può generare confusione nel nostro piccolo-grande amico peloso.

4. Insegna al cane comandi e trucchetti

Insegnare qualche comando e trucchetto può rivelarsi molto utile.

Non ci serve un cane che sappia fare esercizi di ogni genere, non deve esibirsi di fronte a una platea, per noi è importante solo che risponda a comandi importanti come “fermo”, “vieni”, “seduto”, “cuccia”.

Ci vuole tempo e pazienza per permettere a un cane di associare il suono del comando a un comportamento ben preciso e il lavoro non deve essere unicamente a carico di Fido. Anche noi dovremo saper comunicare con lui in modo efficace.

Come abbiamo più volte ribadito nel corso dei svariati articoli, l’addestramento del cane non dev’essere visto come una forma di maltrattamento o imposizione, ma forse noi lasciamo i nostri bambini correre nudi per strada a ogni ora del giorno e della notte come degli animali selvatici? E allo stesso modo è sbagliato riversare sul cane le nostre emotività, viziandoli come dei re.

Non stiamo dicendo che viziare un po’ il cane sia sbagliato, chi non lo fa? Ma è importante avere dei paletti e dare una buona educazione, non per sentirci grandi e potenti ma per il benessere del nostro compagno a quattro zampe.

Non solo è sbagliato per la loro salute dato che potrebbero incappare a malattie legate, per esempio, all’obesità, ma confonde il cane sulla gerarchia della famiglia. Non deve sentirsi il capobranco, siamo noi che dobbiamo proteggerlo, siamo noi che lui dovrà seguire, non il contrario.

Se non abbiamo il polso, il tempo o la pazienza di farlo da soli, facciamoci aiutare da un educatore cinofilo.

A casa, però, assicuriamoci di utilizzare questi comandi di base quando gli chiediamo di fare qualcosa. Usiamoli il più spesso possibile rinforzando la risposta con un premio. Aiutiamoli ad assimilare suono ad azione a esperienza positiva e avremo un cane obbediente, conscio del suo ruolo e felice di esserlo.

5. Impara a usare il rinforzo positivo come ricompensa e incentivo

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Il rinforzo positivo è il metodo più efficace (e semplice) per educare un cane e questo perché gli permette di associare un comportamento desiderato a qualcosa di davvero gradevole. Sarà più stimolato a fare ciò che chiediamo e a ripeterlo nel tempo serbandone un ricordo felice.

Ricordi la memoria emotiva? Ecco, questo ne è un esempio.

Per fortuna i cani non sono animali difficili da compiacere, vero? La nostra sola attenzione per loro è già un’incredibile ricompensa.

Il rinforzo positivo include qualche snack goloso (ma salutare, non dobbiamo ritrovarci un cane obeso a fine allenamento), complimenti, contatto fisico affettuoso (un abbraccio), tutto ciò che è ben accolto dal nostro cane e lo rende felice.

In merito alle ricompense in forma di snack, non basta scegliere quelle giuste, dovremo anche imparare a saperle dare nel corretto modo e quantità. Soprattutto, dovremo imparare a darle nel momento giusto.

6. Fai in modo che le lezioni di obedience siano brevi ed efficaci

Un ostacolo che incontrano molti padroni durante l’educazione all’obedience è riuscire a mantenere l’attenzione del cane.

L’errore spesso è nell’approccio: cerchiamo di creare sessioni di training brevi e interessanti, stimolanti, in questo modo eviteremo di portare il nostro amico alla noia.

Teniamo traccia del tempo e imponiamoci di interrompere l’allenamento dopo un certo numero di minuti.

Per ogni animale è differente, diciamo che come linea guida 10 – 15 minuti saranno un tempo soddisfacente. Nei primi allenamenti possiamo tenere traccia dei segnali che il cane ci lancia, nel momento in cui lo vediamo dare cenno di disinteresse allora sapremo che è ora di smettere.

Non ci sarà modo di riportare il cane a un livello di attenzione utile nel momento in cui ha raggiunto il suo limite massimo, non servirà a niente provare a correggere il suo rifiuto o incentivarlo con delle ricompense.

Quando è finita la pazienza, è finito il momento di apprendimento.

7. Sii sempre coerente nel dare i comandi e nella comunicazione

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Abbiamo già sottolineato abbondantemente l’importanza di essere coerenti e lineari con l’uso dei comandi, come abbiamo trattato in modo più approfondito nel paragrafo 3 di questo articolo.

Imponiamoci sui membri della famiglia che non rispettano le linee guida concordate per l’educazione del cane, facciamogli capire che è nell’interesse del cane in primis avere chiarezza su come comportarsi e non è un nostro capriccio.  

8. Permetti al cane di socializzare

Far socializzare il cane è molto importante. I cani sono creature gregarie e si divertono a trascorrere momenti in compagnia. Portiamolo al parco e lasciamolo familiarizzare con altri cani, permettiamogli di giocare e divertirsi, fare le sue esperienze.

Socializzare permette al cane di mettere in pratica le abilità che gli abbiamo insegnato, ad esempio qualche trucchetto con la palla o degli esercizi di agilità. Non pensiate che, perché sono cani, non sono vanitosi! Anzi, i cani amano esibire ciò che sanno fare e raccogliere l’ammirazione di altri esseri umani o altri cani.

La socializzazione si apre sempre con una bella annusata sotto la coda.

Ci può sembrare di cattivo gusto ma non sgridarlo se lo vedi fare così, sta semplicemente conoscendo chi ha di fronte. Addirittura sarà in grado di capire di che umore è quel cane e decidere come comportarsi con lui.

Per scoprire di più sull’argomento puoi leggere il nostro articolo dedicato sul perché i cani si odorano a vicenda.

Nelle prime fasi di vita del cane lo dovremo aiutare a vivere il maggior numero di esperienze possibili, è la famosa “socializzazione precoce” che vediamo consigliato in qualsiasi articolo dedicato alla vita dei cuccioli.

In questi primi mesi con noi faremo bene a fargli conoscere il mondo che lo circonda portandolo con noi ovunque, aiutandolo a conoscere persone e altri animali, così che crescendo non abbia paura perché ha già un bagaglio esperienziale piuttosto ampio che gli permette di riconoscere situazioni, oggetti, persone, animali, ecc… 

9. Non obbligare il cane a fare qualcosa che non vuole

Mai obbligare un cane a fare qualcosa che non vuole.

Per educare un cane non serve il pugno di ferro ma pazienza, chiarezza e costanza. Imporsi non serve. Senza contare che anche gli animali possono avere paure e insicurezze.

Se ordiniamo a un cane di entrare in acqua e lui si sente spaventato, si rifiuterà anche se l’acqua è alta pochi centimetri. Un padrone accorto, lo aiuterà, con tempo e pazienza, a capire che non c’è niente da temere e gli farà scoprire che l’acqua può essere divertente.

Un padrone con un comportamento sbagliato invece lo butterà in acqua traumatizzandolo per sempre.

La stessa sfumatura si applica in un ventaglio di altri contesti, per esempio utilizzare punizioni corporali, voce grossa, denigrazione, privazioni per impartire lezioni di comportamento quando basterebbe utilizzare il rinforzo positivo.

“Disciplina” non significa “imposizione”, al contrario deve essere sinonimo di rispetto.  

10. Usa la tecnologia giusta

A volte può essere conveniente utilizzare delle tecnologie per aiutare il cane a imparare determinate cose. Ad esempio potremo utilizzare dei collari GPS per assicurarci che non si allontani troppo durante un’escursione o un’avventura in un posto nuovo, vale in particolare per chi ha bisogno di un cane che lo accompagni per lavoro o semplicemente per passione ma su base regolare.

Questo tipo di tecnologie al cane in sé non danno comandi utili ma permettono a noi di intervenire in tempo nel caso in cui li vediamo troppo distanziati, quindi richiamandoli.

Ci sono numerose altre tecnologie utili per sorvegliare ed educare il nostro animale in modo efficace, ad esempio i dispenser di cibo automatizzati che sono una vera risorsa per chi trascorre molte ore fuori casa e vuole evitare che il proprio amico resti senza cibo o si abbuffi di pappa per compensare la noia.

Anche giochi e giocattoli interattivi, magari wireless, possono essere ottime “tate” quando noi non ci siamo, o quando siamo troppo occupati.

Videocamere di sorveglianza interna con la possibilità di trasmettere la nostra voce, un aiuto contro la solitudine oltre che una risorsa per la sicurezza.

Di idee ce ne sono tantissime, tutte mirate a migliorare la vita nostra e del cane. Valutiamo il nostro stile di vita, le nostre esigenze, e troveremo di certo qualcosa di utile!


Domande frequenti

🐕 Qual è la prima cosa da insegnare a un cucciolo?

A riconoscere il proprio nome. È importante che il cane impari da subito qual è il nome a cui deve rispondere quando lo chiamiamo e il suono che ha quella parola. Usiamola quante più volte al giorno possibile e facciamo in modo che in famiglia tutti usino il suo nome proprio senza altri vezzeggiativi o abbreviazioni, e ricompensiamolo con un complimento o un premietto goloso quando risponderà al suo nome.

🐕 Come faccio a farmi ubbidire da un cane disobbediente?

Saranno necessarie sessioni di training frequenti, regolari e mirate. Nei cuccioli sarà più facile ottenere dei risultati positivi in breve tempo mentre negli adulti, soprattutto se provenienti da situazioni traumatiche, sarà molto più difficile – in ogni caso mai impossibile. Se non siamo in grado di farlo da soli, iscriviamo il cane a un corso con un buon educatore cinofilo.

🐕 A che età il cucciolo è pronto per essere educato?

I cuccioli hanno una soglia dell’attenzione molto breve ma già dai primi giorni in casa, attorno ai due mesi di vita, potremo insegnargli a rispondere al proprio nome e a imparare comandi come “fermo”, “cuccia”, “vieni”, “seduto”. Dai 6 mesi in avanti potremo iscriverli a corsi o training.

🐕 Come si punisce un cane disobbediente?

Non si punisce. Il modo migliore per correggere un comportamento sbagliato e fare capire al cane che ha fatto qualcosa che non avrebbe dovuto è prendendolo con dolcezza. Facciamogli capire con fermezza, ma senza usare aggressività o tono di voce forte, che ciò che ha fatto non ci è gradito, poi facciamogli vedere come avrebbe dovuto comportarsi o insegniamogli la corretta educazione con pazienza e rinforzi positivi.